La riforma dell’ISEE
A partire dal 1° gennaio 2015 è in vigore la versione aggiornata del modello ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente entrato in vigore nel 1998 con la Legge 27 dicembre 1997, n. 449, allo scopo di valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari e regolare così l’accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie agevolate.
Il cittadino che intende chiedere una prestazione agevolata (asilo nido, mense scolastiche, diritto allo studio, ecc.) potrà adesso compilare la nuova DSU (Dichiarazione sostitutiva unica, ossia l’autocertificazione contenente appunto l’ISEE) o la DSU mini.
Rispetto al precedente modello ISEE, l’attuale riforma, già prevista dall’articolo 5 del Decreto-Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (c.d. “Salva Italia”) e dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159, prevede che venga presa in considerazione una gamma più ampia di tipologie di reddito con particolare attenzione alle famiglie più numerose e alle persone disabili.
Per valutare meglio l’effettiva situazione economica delle famiglie, nel nuovo calcolo ISEE sono state introdotte nuove forme di reddito, comprese quelle fiscalmente esenti. Tra gli altri ricordiamo: il reddito complessivo ai fini IRPEF, i redditi soggetti a imposta sostitutiva o a ritenuta a titolo d’imposta, ogni altra componente reddituale esente da imposta, compresi i redditi da lavoro dipendente prestato all’estero, i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche, laddove non siano già inclusi nel reddito complessivo.
Non ci sarà più un unico ISEE valido per tutte le prestazioni ma una molteplicità di indicatori, calcolati in funzione della specificità delle situazioni. Il cittadino dovrà tener conto di 6 diverse tipologie a seconda della prestazione che intende richiedere: DSU Mini, per fornire le informazioni sullo stato del nucleo familiare (dati anagrafici, reddituali e patrimoniali), Isee Università; Isee socio-sanitario; Isee socio sanitario-residente; Isee minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi; Isee corrente, ossia una dichiarazione che riporta la situazione degli ultimi 12 mesi nel caso in cui si sia verificato un cambiamento significativo dei redditi.
La vera novità riguarda poi i disabili perché il nuovo ISEE tiene conto anche dei costi sostenuti da persone con disabilità o non autosufficienti, introducendo franchigie differenziate sulla base dell’entità dell’inabilità dei soggetti. Le classi individuate sono tre: disabilità media, grave e non autosufficienza. Una volta individuata la classe di appartenenza, si procede con l’abbattimento diretto del reddito della famiglia in cui è presente la persona con disabilità.
Infine, a seguito della riforma, l’Inps ha reso disponibile dal 2 gennaio 2015 il nuovo servizio ISEE 2015 nella sezione Servizi online del suo Portale che consente l’acquisizione, la gestione, la consultazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica da inviare per ottenere l’ISEE 2015 e la consultazione delle certificazioni ISEE già ottenute in passato.
Ulteriori informazioni sulla riforma dell’ISEE sono indicate nella circolare INPS n. 171 del 18 dicembre 2014
Per maggiori approfondimenti:
Scheda del Ministero del Lavoro
Normativa di riferimento:
Articolo 5 del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159