PROGETTO
Il Lotto 2 del Progetto Life Long Learning, “Supporto per il processo di decentramento amministrativo delle funzioni relative alla formazione professionale”, si pone l’obiettivo di rafforzare il sistema integrato di governo del Life Long Learning avviato dalla Regione Sardegna nella precedente programmazione comunitaria, attraverso interventi di supporto nei seguenti ambiti:
• decentramento delle funzioni di attuazione e gestione della formazione professionale (rif. “Linea di attività 1b: Supporto alle Province per l’avvio immediato del decentramento delle funzioni di attuazione e gestione degli interventi in materia di formazione professionale, in conformità a quanto previsto nelle deliberazioni G.R. n. 8/14 del 23/02/2010 e n. 57/5 del 31/12/2009” del Lotto 2);
• rilevazione dei fabbisogni formativi e professionali nel territorio (rif. “Linea di attività 1a: Monitoraggio, valutazione e affinamento delle metodologie adottate dalle Province per l’individuazione dei fabbisogni formativi del territorio” del Lotto 2);
• attuazione del “Sistema di Validazione e Certificazione delle Competenze” – SVCC (rif. “Linea di attività 2a: Supporto nella governance del sistema di valorizzazione e certificazione delle competenze da percorsi non formali e informali (passaggio dalla sperimentazione del Libretto Formativo all’attuazione su ampia scala di un sistema di valorizzazione e certificazione delle Competenze” Lotto 2).
Per ciascuno dei suddetti ambiti sono state svolte le seguenti attività:
• rilevazione dello stato di attuazione, nel territorio regionale, delle metodologie e degli strumenti elaborati e condivisi nella precedente fase progettuale;
• valutazione dei disallineamenti delle metodologie e degli strumenti adottati dalle Amministrazioni competenti del territorio rispetto ai modelli elaborati nella precedente fase progettuale e proposti come riferimenti regionali dall’Amministrazione Regionale;
• definizione di azioni correttive, per favorire l’attuazione dei modelli e degli strumenti proposti a livello regionale.
La fase di rilevazione ha avuto come obiettivo indagare, direttamente sul territorio e attraverso l’intervista dei soggetti operativamente coinvolti nella formazione professionale, sul livello di attuazione dei modelli e degli strumenti elaborati nel precedente progetto del 2007 nell’ambito della rilevazione dei fabbisogni formativi e professionali e della valorizzazione e certificazione delle competenze.
I risultati di tale fase sono stati confrontati ed elaborati, fino a misurare gli scostamenti delle attuali procedure adottate sul territorio rispetto ai modelli regionali di riferimento. I risultati della fase di rilevazione sono stati opportunamente registrati e condivisi con le Amministrazioni Regionale e Provinciali, allo scopo di identificare chiaramente punti di forza e di debolezza delle diverse realtà territoriali, criticità ed esigenze.
La fase di affinamento ha avuto l’obiettivo di elaborare, sulla base delle evidenze emerse nelle precedenti fasi di rilevazione e valutazione, gli interventi di semplificazione e ottimizzazione volti a garantire la piena attuazione dei modelli regionali per la rilevazione dei fabbisogni formativi e professionali e per la valorizzazione e certificazione delle competenze. Durante tale fase, seguendo un approccio “orientato alla concertazione”, che garantisse di pervenire ad una soluzione condivisa da tutti i soggetti coinvolti, sono stati organizzati tavoli tecnici cui hanno preso parte i referenti delle Amministrazioni competenti sul territorio in tema di lavoro e formazione professionale.
Tali incontri tecnici, in occasione dei quali sono state presentate le proposte di semplificazione e ottimizzazione dei modelli regionali e accolti i suggerimenti pervenuti dai referenti coinvolti per rispondere a specifiche esigenze, hanno portato alla definizione di un nuovo modello regionale di rilevazione dei fabbisogni formativi e professionali, correttamente orientato alle “competenze”, piuttosto che al fabbisogno occupazionale, che non contiene contenuti professionali utili per identificare le competenze richieste, e alla definizione di un piano strategico per garantire l’attuazione del Sistema regionale di Valorizzazione e Certificazione delle Competenze.
Novità nella rilevazione dei fabbisogni formativi e professionali
Il nuovo modello di rilevazione dei fabbisogni formativi e professionali, semplificato nella metodologia e negli strumenti rispetto al modello regionale di partenza, prevede un flusso di processo che si sviluppa per approssimazioni successive:
1. sulla base di quanto emerso dall’analisi del contesto economico locale vengono individuati/selezionati i settori caratterizzanti (max 2 – 3), cioè di maggior rilievo per lo sviluppo del territorio;
2. per ciascuno dei settori individuati, attraverso l’analisi dei processi di lavoro, vengono definite le figure professionali che rivestono un carattere strategico;
3. segue l’individuazione delle competenze e delle caratteristiche richieste per le singole figure professionali.
Nel nuovo modello non occorre calcolare tutti gli indicatori contenuti nel modello regionale ma soltanto quelli strettamente connessi con la definizione del quadro demografico, lavorativo/formativo e imprenditoriale e l’analisi di settore non richiede un’ulteriore indagine quantitativa ma si avvale dei risultati provenienti dall’analisi di contesto, procedendo per approfondimenti “qualitativi” nei settori ritenuti strategici.
Per consultare i documenti di riferimento, visita la sezione “Normativa” e “documenti”.
Strategia per l’attuazione del Sistema regionale di Valorizzazione e Certificazione delle Competenze
Il piano strategico proposto, nel mantenere l’impianto complessivo del Sistema di Certificazione e valorizzazione delle Competenze, suggerisce gli interventi da porre in essere per garantirne la piena attuazione nel territorio.
In dettaglio, la strategia proposta fa leva sui seguenti punti di forza:
• semplificazione del processo di certificazione, attraverso l’erogazione contestuale di più Servizi all’interno di una medesima fase e linee guida puntuali su “chi fa cosa”, “sotto quali condizioni” e attraverso “quali strumenti”;
• rafforzamento delle attività di identificazione e costruzione delle Unità di Competenza, al fine di rendere più efficace l’orientamento dei cittadini verso un percorso di attestazione delle competenze ovvero verso la certificazione di un’intera qualifica;
• ridefinizione del processo programmatorio della formazione, attraverso la declinazione dell’offerta formativa con un approccio orientato alle competenze piuttosto che ai profili professionali, al fine di favorire i cittadini che intendono acquisire le Unità di Competenza mancanti per il conseguimento di una determinata qualifica;
• coinvolgimento istituzionale delle Agenzie Formative accreditate, nell’ottica di snellire il processo di certificazione delle competenze, capitalizzando mezzi e strumenti degli Enti di formazione, pur garantendo la trasparenza e la correttezza del processo;
• gestione regionale degli Elenchi di Esperti, utili per il reperimento delle professionalità richieste nell’erogazione di determinati Servizi del SVCC. Inoltre, le indicazioni stabilite dall’Amministrazione Regionali sui requisiti che gli esperti nominati dalle Agenzie Formative devono possedere, garantisce un meccanismo più omogeneo ed efficace nell’identificazione degli esperti idonei a ricoprire un determinato ruolo;
• composizione mista delle Commissioni, che suggerisce di avvalersi, oltre che degli esperti di processi di valutazione, anche di rappresentanti dei sistemi formali, delle istituzioni e dei sistemi produttivi (parti sociali, associazioni di categoria), nell’ottica di valorizzare le collaborazioni instaurate sul territorio nell’ambito della formazione professionale.
Per consultare i documenti di riferimento, visita le sezioni “Normativa” e “documenti”.