Approfondimenti

Lifelong Learning

Valorizzazione dei Curriculum professionali

In un mercato del lavoro caratterizzato da una crisi produttiva e del lavoro è necessario valorizzare gli strumenti che permettano di ottimizzare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. In tale contesto non è facile l’inserimento e il re-inserimento dei cittadini nel mercato del lavoro tanto che spesso è necessario operare anche nella logica del mantenimento della forza lavoro attraverso il ricorso ad interventi di politica passiva quali, ad esempio, gli ammortizzatori sociali.

Il servizio di incontro tra domanda e offerta che i servizi per il lavoro svolgono è spesso collegato a richieste di profili professionali specifici espressi dalle aziende e si articola in un’attività di messa a disposizione dell’informazione e, in alcuni casi, di pre-selezione. La definizione di offerte di lavoro espresse dal sistema produttivo si articola partendo dai profili professionali come definiti nel proprio settore e/o ambito di attività, per cui può accadere che è difficile collocare profili professionali specifici e non è immediato per i lavoratori e gli operatori dei servizi attivare una lettura di prossimità di profili professionali con esperienza in settori differenti.

A tal fine è necessario effettuare un’analisi del percorso professionale del lavoratore per valorizzare le competenze possedute e analizzarle anche nell’ottica di usabilità in altri profili professionali simili o in profili che si caratterizzano maggiormente in relazione a competenze di natura trasversale. Affinché tale processo possa essere reso in termini di “servizio” è importante strutturare delle modalità di incontro fra domanda e offerta di lavoro che, oltre ad identificare il profilo professionale, possa essere strutturato in base alla relativa declinazione per competenze, a partire dall’utilizzo del Repertorio Regionale delle Figure Professionali e in linea con le modalità di definizione della programmazione formativa.

Approfondimenti

Di seguito si riportano i collegamenti ai siti web di interesse:

  • Repertorio Regionale delle Figure Professionali
    Sezione del Portale SardegnaLavoro dedicata alla consultazione del Repertorio Regionale delle Figure Professionali.
  • DISCO – Dictionary of Skills and Competences
    Sito dedicato al progetto dell’Unione Europea “DISCO” – Dizionario europeo delle competenze e delle abilità.

Rilevazione dei fabbisogni

Cos’è la rilevazione dei fabbisogni formativi e professionali?

Il presupposto fondamentale di una buona formazione è quello di anticipare i fabbisogni del sistema produttivo e sociale; anticipare i bisogni significa scommettere sul futuro, seguire la direzione dello sviluppo, sapere su quali scenari professionali conviene investire.

L’obiettivo primario che si intende perseguire è capire quali sono le figure e le competenze professionali necessarie a garantire l’occupazione, l’occupabilità (le condizioni per poter trovare lavoro) e l’adattabilità dei lavoratori ai cambiamenti.

La formazione serve ad anticipare i bisogni del mondo produttivo e gli sviluppi tecnologici, economici per vivere meglio. Proporre, immaginare, promuovere, sperimentare offerte formative di qualità e competenze più elevate significa avere un sistema di qualità ossia corsi, organismi formativi, servizi di qualità e che servano ai cittadini. Risulta, quindi, necessario che il processo di rilevazione dei fabbisogni formativi e professionali si focalizzi su specifici obiettivi e descriva:

– le prospettive di sviluppo del territorio;

– l’articolazione per settori produttivi/filiere, individuando le innovazioni relative alle tendenze del mercato (innovazioni tecnologiche/organizzative e di mercato, in atto o prevedibili) e ai processi produttivi;

– le prospettive occupazionali, le figure e le competenze critiche ed emergenti richieste dai cambiamenti per creare sviluppo.

Il risultato del processo di rilevazione, ossia il fabbisogno formativo, indica le competenze professionali che le persone devono possedere per svolgere in modo adeguato i diversi ruoli lavorativi, al fine di programmare politiche formative coerenti con tali esigenze

Perché rilevare i fabbisogni professionali e formativi?

La rilevazione dei fabbisogni professionali e formativi deve contribuire non solo a rendere visibili i bacini di occupazione, soprattutto quelli nascosti, ma anche a fornire ai soggetti interessati precise indicazioni circa le conoscenze, abilità e competenze che è necessario promuovere per una qualificata occupabilità delle persone, sia nell’ottica di nuova occupazione che di riqualificazione e aggiornamento degli occupati.

Il fabbisogno professionale e formativo è, pertanto, sempre più connesso all’analisi e valorizzazione delle competenze. Il metodo concreto di analisi delle competenze relative alle figure professionali e l’apprendimento per “competenze” orienta coerentemente l’offerta formativa anche nel medio e lungo periodo e facilita l’attivazione del dispositivo di certificazione delle competenze, per consentire alle persone di vedere riconosciuto il bagaglio delle proprie competenze.

L’attività di ricerca dei fabbisogni professionali e formativi è finalizzata a esplicitare, attraverso il confronto con imprenditori, tecnici, opinion leader, le esigenze in merito alle figure professionali e alle competenze necessarie per assicurare lo sviluppo competitivo di un settore.

Risulta essenziale individuare le competenze che derivano dall’evoluzione del sistema economico e produttivo per garantire la competitività delle imprese e sostenere l’occupabilità delle persone

Cosa si rileva e come?

L’analisi dei fabbisogni professionali e formativi rileva le competenze professionali che le persone devono possedere per svolgere in modo adeguato i diversi ruoli lavorativi, al fine di programmare politiche formative coerenti con tali esigenze.

Chi sono i soggetti coinvolti nella rilevazione?

L’analisi dei fabbisogni formativi poggia su processi di concertazione delle Amministrazioni competenti sul territorio con gli attori istituzionali, sociali ed economici in modo da produrre informazioni condivise e ad alto valore d’uso, risultati utilizzabili in termini programmatori, articolati con finalità mirate e snelle.

Lo strumento di rilevazione dei fabbisogni formativi deve quindi mediare, deve ricercare un consenso negoziato tra gli attori del sistema produttivo. Il loro diretto coinvolgimento diventa fondamentale per prefigurare gli equilibri e le tendenze dei sistemi professionali (quali figure conviene formare) e le caratteristiche delle competenze richieste (come conviene formare le diverse figure).

Le competenze si individuano attraverso un rapporto tra esperti del sistema formativo e quelli del sistema economico e produttivo.

Approfondimenti

Di seguito si riportano i collegamenti ai siti web di interesse:

– ISFOL

Sito ufficiale dell’Isfol – Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, ente nazionale di ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali

– Repertorio delle professioni ISFOL

Sezione del sito dell’Isfol che mette direttamente a disposizione un vasto bagaglio di informazioni ed analisi a partire dalle professioni, destinato ai soggetti direttamente coinvolti sui temi del lavoro e della formazione.

–  ISTAT – Sezione Lavoro

Sezione del sito dell’Istat contenente diversi contributi sul tema del lavoro (indicatori, tavole di dati, comunicati, etc.).

– Sistema Excelsior

Portale di accesso del “Sistema informativo per l’occupazione e la formazione” Excelsior, realizzato dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e con l’Unione Europea. Il Sistema informativo ricostruisce annualmente e trimestralmente il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese, fornendo indicazioni di estrema utilità soprattutto per supportare le scelte di programmazione della formazione, dell’orientamento e delle politiche del lavoro.

Lifelong Learning

Gli scenari economici ed occupazionali richiedono un cambiamento nei tempi e modi per la propria formazione e istruzione. La formazione non deve essere solo precedente all’accesso al lavoro, ma essa deve articolarsi lungo tutto l’arco della propria vita, con ritorni nel sistema formativo durante e dopo periodi di lavoro.

Si pone, quindi, l’esigenza di un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita (lifelong learning) e si prospetta l’integrazione tra istruzione-formazione-lavoro per valorizzare e non disperdere il patrimonio individuale di competenze accumulato e accumulabile.

La strategia Lifelong Learning a livello europeo, nazionale e regionale colloca al centro dei diversi contesti formativo-educativi la persona in situazione di apprendimento. Ne consegue una concezione dinamica dell’apprendimento attraverso modelli di interazione tra i seguenti sistemi scuola, corsi di formazione professionale, università, formazione continua sul lavoro, formazione permanente per il proprio arricchimento personale, per hobby e interessi, e tra istituzioni e soggetti sociali differenti, aventi ciascuno nella propria specificità l’obiettivo comune di favorire lo sviluppo formativo della persona e delle proprie competenze.

In questa logica si può parlare di contesti di apprendimento diversi ma ritenuti dello stesso valore: contesto di apprendimento formale (situazioni e percorsi di istruzione e formazione professionale istituzionalmente deputati alla trasmissione dei saperi teorici e pratici); contesto di apprendimento non formale (situazioni e percorsi lavorativi e professionali); contesto di apprendimento informale(situazioni e percorsi di vita sociale e individuale).

La formazione lungo tutto l’arco della vita richiede la consapevolezza e la valorizzazione delle proprie competenze che può anche diventare la certificazione delle competenze allo scopo di:

– non disperdere nel vuoto del tempo le tracce delle competenze acquisite;

– di permettere ai cittadini di costruire un curriculum delle competenze ottenute anche al di fuori del canale scolastico e formativo;

– di far valere durante tutta la vita i crediti formativi acquisiti.

Ogni cittadino deve provvedere di continuo ad aggiornare ed accrescere le proprie competenze, e a modularle secondo le esigenze del mercato del lavoro e dei cambiamenti sociali ed economici.

Le competenze specialistiche e trasversali hanno un forte valore per adattarsi alla flessibilità, ai cambiamenti e ai ritmi d’innovazione in atto.

Approfondimenti

Di seguito si riportano i collegamenti ai siti web di interesse:

– Il programma Lifelong Learning in Europa

Sito della Commissione Europea dedicata al programma “Lifelong Learning”, che supporta le persone, indipendentemente dal livello accademico e professionale di provenienza, di sviluppare la propria formazione in tutta Europa.

– Il programma Lifelong Learning in Italia

Sito a cura dell’Agenzia Nazionale per il Lifelong Learning, contenente approfondimenti sui temi del Lifelong Learning e sui programmi europei a disposizione dei cittadini.

– Europass 

Sito dedicato ad EUROPASS (rif. Decisione n.2241/2004/CE), un insieme di documenti aggregati in un Dossier e pensati con l´obiettivo di rendere più trasparenti e leggibili i titoli, le qualifiche e le competenze acquisite nell´ambito di contesti di apprendimento formali, non formali e informali.

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