Politiche attive

Le politiche attive per il lavoro corrispondono a tutte quelle iniziative messe in atto dai soggetti competenti sul territorio, pubblici o privati, per promuovere l’occupazione e l’inserimento lavorativo; quest’ultimo inteso sia come lavoro dipendente sia come auto-impiego e quindi creazione di nuova imprenditorialità.

L’Accordo sottoscritto fra il Ministero del Lavoro e la Regione Sardegna in data 29 aprile 2009 esplicita le modalità di assegnazione delle risorse destinate alla concessione di ammortizzatori sociali in deroga alla normativa e prevede un’azione congiunta e convergente dello Stato e delle Regioni per azioni di sostegno al reddito e misure di politiche attive nei confronti dei lavoratori destinatari del trattamento in deroga ai sensi dell’art. 19, c. 8, della Legge n. 2 del 2009.

Nell’accordo si conferma l’impegno dei servizi competenti (CSL e soggetti accreditati nel Sistema Regionale dei Servizi per il Lavoro) all’attivazione dei servizi di politica attiva attraverso percorsi di riqualificazione e re-inserimento in favore dei lavoratori destinatari dei trattamenti in deroga.

I servizi competenti hanno il compito di erogare i suddetti percorsi di politica attiva sotto forma di colloqui specialistici, ovvero di percorsi erogati da Enti formativi accreditati, con lo scopo di ridurre i tempi di inattività lavorativa, riqualificare il lavoratore e permettergli di rientrare il prima possibile nel mercato del lavoro. I percorsi devono essere personalizzati sulla base dello stato lavorativo, in particolare:

  • nei casi di sospensione del rapporto di lavoro (CIG in deroga) la politica attiva è orientata alla ri-qualificazione;

Il primo passo verso l’attivazione della politica attiva consiste nella firma, da parte del cittadino destinatario dei trattamenti in deroga, del Patto di Servizio: accordo, con valore giuridico, che comprende un insieme di impegni che i soggetti sottoscrittori (ente erogatore e soggetto fruitore del servizio) sono tenuti a rispettare, finalizzato, da un lato, all’occupazione del cittadino e, dall’altro, a far sì che le risorse dell’ufficio competente vengano effettivamente erogate ai cittadini fruitori della politica attiva. Successivamente alla firma del Patto di Servizio, l’Operatore del Servizio competente procede alla pianificazione del Piano d’Azione Individuale (PAI). Il PAI è il programma di politica attiva ed è composto da:

  • colloqui specialistici;
  • percorsi selezionati dal catalogo regionale dell’offerta formativa ed erogati da enti formatori accreditati.

Sentite le nuove esigenze dell’Amministrazione Regionale, è necessario garantire che la pianificazione del PAI sia effettivamente in linea con il trend del mercato produttivo locale e, con particolare riferimento ai percettori di indennità di sostegno al reddito, mirato a rafforzare le competenze del lavoratore, consentendone il re-inserimento nell’azienda di provenienza ovvero la ri-collocazione in altro settore produttivo.

In entrambi i casi occorre mettere in trasparenza le competenze effettivamente possedute dal cittadino e procedere ad una sistematica trascrizione delle stesse, ricorrendo agli standard sintattici e lessicali adottati a livello regionale, con i seguenti obiettivi:

  • garantire che il bagaglio professionale e conoscitivo del cittadino sia universalmente riconosciuto, indipendentemente dal settore produttivo nel quale si troverà ad operare, consentendo sia la mobilità di carriera che la mobilità geografica;
  • programmare in modo efficace, e quanto più possibile personalizzato, il programma di politica attiva, tenendo conto dell’effettivo bagaglio di competenze possedute;
  • valorizzare le competenze possedute attraverso il confronto con la domanda professionale del mercato produttivo locale.

Per ulteriori informazioni in merito ai riferimenti normativi e documentali sopracitati è possibile accedere alla sezione “Principali riferimenti”.

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